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Facile dire parquet: le finiture


Qui abbiamo parlato delle diverse essenze e delle loro caratteristiche, ma ogni specie legnosa può essere trattata in modo da ottenere effetti diversi, che possono cambiare sensibilmente il risultato estetico finale.

Di seguito vi elencherò brevemente le finiture più diffuse, facendovi degli esempi che per la mia esperienza risultano molto interessanti.

A VERNICE: questa finitura è indicata per l'impiego del parquet nei bagni e nelle cucine, in quanto non soggetta ad aloni e di facile pulizia, ma con una scarsa protezione per le rigature. Può essere eseguita con vernici a solvente o vernice oleuretanica ma in entrambi i casi si creano emissioni di sostanze nocive per l'ambiente e per la salute, pertanto opterei per la migliore verniciatura ad acqua, che non garantisce un livello di protezione alle abrasioni come le prime due, ma assicura un effetto di naturale lucentezza.

A OLIO: quella che valorizza maggiormente le venature e le colorazioni del legname, rendendo le sue tonalità ancora più calde e brillanti con il passare del tempo e svolge anche una funzione nutritiva. Un parquet oliato si sporca e si riga più facilmente rispetto ad un parquet verniciato, ma per far sparire le rigature e per restaurare l'aspetto originario, basta passare dell'olio di ripristino sulla parte rovinata con un panno o con una lucidatrice, senza dover richiedere l'intervento di un parquettista. La tendenza alla formazione di aloni ahimè è il suo cruccio, come il livello di manutenzione che imporrebbe una mano di olio almeno ogni due anni.

A CERA: l'effetto con questo trattamento è di una splendida luminosità, ma richiede un alto livello di manutenzione. anche qui come nella verniciatura esistono cere naturali e sintetiche, ma i migliori risultati si ottengono con cere applicate a caldo.

DECAPATURA: questa è la finitura che prediligo. Trovo che un rovere decapè sia capace di donare un senso di calore ed eleganza ad un ambiente in maniera del tutto unica! Si tratta di un tecnica che "raschia" gli strati superficiali del legno fino a tirare fuori le venature con le sue rugosità, il legno così a poro aperto viene poi saturato con calce, andando ad evidenziare il contrasto cromatico tra venature sbiancate e il resto della superficie legnosa.

SBIANCATURA: spesso confuso erroneamente con la decapatura. In realtà si tratta di una finitura molto più semplice che tramite l'applicazione di cere o vernici bianche, sbiancano il legno.

TRATTAMENTO TERMICO: questa lavorazione conferisce un effetto anticato e rustico, che si può riassumere molto sommariamente come un'imbrunitura del legno. Tale finitura si ottiene attraverso il calore in appositi forni e l'effetto finale è determinato dal tempo di esposizione ad esso. Tale risultato cromatico non si ha solo sulla superficie ma per l'intero spessore del legno, ciò garantisce la stessa tonalità anche nelle successive levigature. Un trattamento di grande valore con, ovviamente, un costo elevato.

SPAZZOLATURA: come facilmente intuibile già dal nome, è una lavorazione che si ottiene con spazzole a rotazione in acciaio, che hanno il fine di evidenziare le venature. il trattamento si conclude con l'applicazione di vernici od oli, questi capaci di dare un alto livello di naturalezza e lucidità.

PIALLATURA A MANO: l'aspetto principale che si coglie con questa finitura è l'irregolarità (voluta) della superficie del parquet, che con le numerose imperfezioni dona un aspetto antico e vissuto.

Come già detto, queste finiture sono in grado di dare un aspetto al legno sostanzialmente diverso. Non esistono trattamenti migliori o peggiori, ma solo ciò che noi prediligiamo. Le stesse finiture su essenze diverse daranno risultati estetici particolari e unici. Vi sono finiture che si sposano particolarmente bene con un arredo classico o moderno, ma allo stesso tempo un contrasto può portare a soluzioni particolarmente fortunate. Insomma, tutto sta nel vostro gusto e alla vostra voglia di giocare.

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